Tratti del fantástico nel racconto Il cane che ha visto Dio di Dino Buzzati
Keywords:
fantastico - credibile - esitazione - slitamento - tempo - spazioAbstract
Todorov (1977) asserisce che il fantastico si caratterizza nel determinare nel lettore un'incertezza: quella fra 'credibile' e 'non credibile'. Quello che si determina è un'incertezza che ci porta all'ambiguità fantastica costituita dal l'esitazione sulla percezione (degli eventi nei confronti dei personaggi) e l'esitazione sul linguaggio (dei personaggi nei confronti degli eventi). Quindi, attraverso l'evocazione, l'allusività e la suggestione viene costituito il discorso fantastico con elementi stilistici e retorici che si identificano con ciò che è mutevole e facilita lo slitamento nel tempo e nello spazio in favore di eventi prodigiosi che poggiano sul dubbio, l'incertezza e lo straniamento.Allegorie conturbanti, spunti surreali, invenzioni fantascientifiche, che sembrano rimandare a posssibili realtà metafiche e dell'immaginario fantastico, coesistono nelle narrazioni di Dino Buzzati, all'interno di una atmosfera magica, di un senso di angoscia dinanzi alla paradossalità dell'essistenza umana. Intellettuale raffinato e scetico, coltiva le proprie idiosincrazie, restituendole in forme narrative e visive, dove l'avvenimento fantastico costituisce una tematica ricorrente legata al mistero come possibilità di fuga dalla realtà come si potrà vedere nel racconto Il cane che ha visto Dio che fa parte da La boutique del mistero. Infatti il mesterioso rapporto del cane con l'eremita, i prodigiosi eventi relativi al cambiamento del vilaggio e dalle persone che l'abitano tramite un gioco sottile, ci si arriva all'estetica del fantastico in unDownloads
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