Il fantastico in alcune espressioni idiomatiche italiane: applicazione didattica
Palabras clave:
E.I. – Discorso – Lingua – Immaginario Linguisto – Immaginario CulturaleResumen
A seconda dei loro significati e riferimenti, le e.i. costituiscono un luogo di incontro tra passato e presente, tradizione e innovazone. Possiamo dire che all’interno della loro struttura si rivelano come frasi da ricordare, come luogo dove ogni generazione lascia tracce e può ritrovare se stessa. È possibile condividere la vitalità della lingua e dei suoi usi figurati tanto come divertimento quanto per lo studio della lingua e cultura. In altre parole le e.i., servono per scoprire l’immaginario mitico, leggendario e le loro trasformazioni attraverso la storia. Sono di uso frequente in letteratura, in tutti i livelli del linguaggio ma anche nel discorso quotidiano. Costituiscono il modo di “parlar coperto”, cioè il riferimento che non nomina espressamente l’oggetto del discorso, ma lo richiama recuperando elementi propri del suo contesto storico, sociale o culturale. Diventano così determinanti per la comprensione dello slittamento dal reale al fantastico. Come utenti ed enunciatori delle e.i., in qualsiasi lingua, l’avvio va prima dal reale al fantastico e, al contrario, quali interpretanti passiamo dal fantastico al reale. Il nostro proposito è allenare e accrescere la competenza enciclopedica a scopo didattico. Questo è in diretto rapporto con la memoria collettiva e l’immaginario linguisto-culturale che spesso nasconde anche in parole comuni lo slittamento di significati originati da complessi processi cognitivi prevalentemente inconsci. A scopo didattico si partirà da una scelta di e.i. del corpus già elicitato e si presenterà prima un profilo dei tratti del fantastico in genere per poi classificare le e.i. a seconda delle loro caratteristiche e dell’immaginario collettivo che richiamano.Descargas
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