Fantasie che coprono realtà: la fame quotidiana nel Dialogo facetissimo di Ruzante
Palabras clave:
Ruzante - Rinascimento - commedia - fantasia – fameResumen
Composto intorno al 1528, il Dialogo facetissimo di Angelo Beolco, in arte Ruzante (Padova, 1502? – ivi, 1542) riprende ancora una volta il tema della fame cui erano allora fatalmente condannati molti dei contadini che abitavano il contado padovano. Se la fame costituiva uno dei volti più tragici della “solarità” rinascimentale, questo testo ruzanteo ci si presenta come una sorte di manuale di sopravvivenza, raggiunta soltanto nel piano della fantasia. In parole di Tzevan Todorov (2006: 24) “in un mondo che è quello nostro, quello che conosciamo, senza diavoli, silfidi né vampiri, si produce un avvenimento che non può spiegarsi per mezzo delle leggi di quell’universo familiare”, e sarà proprio a partire da questi avvenimenti fantastici che tanti individui assillati dalla fame e la miseria più spaventose riusciranno, se non a vivere, almeno a sopravvivere.L’obiettivo del nostro lavoro sarà quello di descrivere il modo in cui Ruzante include aspetti fantastici nella sua narrazione con cui consentire ai suoi protagonisti di evadere dalla realtà quotidiana.Descargas
Publicado
Cómo citar
Número
Sección
Licencia
CREATIVE COMMONS 4.0 Internacional
Los trabajos publicados en esta revista están bajo Licencia Creative Commons Atribución-NoComercial-CompartirIgual 4.0 Internacional.
Las obras publicadas bajo esta licencia pueden ser compartidas, copiadas y redistribuidas en cualquier medio o formato. Asimismo, se autoriza la adaptación, remezcla, transformación y creación. Tanto el compartir como el adaptar son posibles siempre y cuando se le otorgue el crédito a la obra de forma adecuada, proporcionando un enlace a la licencia e indicando si se han realizado cambios. Asimismo, no es posible realizar un uso comercial del material.