Codificazione del diritto privato (civile e
commerciale) in Argentina
Codification of private law (civil and commercial) in
Argentina
Dr. Gábor Hamza*
RESUMEN
El autor, asiduo visitante de nuestra Casa de Altos
Estudios, en esta ocasión, nos halaga con una excelente reseña de la historia
del Código Civil argentino desde su redacción por el Dr. Dalmacio Velez
Sarsfield y los sucesivos intentos de reforma plasmados en diversos proyectos.
Sin dudas, una importante reflexión precisamente en el momento en que en
nuestro País, ha sido finalmente sancionado un nuevo Código Civil unificado con
el ordenamiento comercial. La mirada de un jurista extranjero de nota nos
invita a continuar analizando la conveniencia del reemplazo legislativo .
ABSTRACT
The author, regular visitor to our House of high
studies, on this occasion, flatters us with an excellent overview of the
history of the Argentine Civil Code from its drafting by the Dr. Dalmacio Vélez
Sársfield, and successive attempts of reform, embodied in various projects.
Without a doubt, a major reflection precisely at the time when in our country,
has been finally sanctioned a new Civil Code unified with commercial law. The
eyes of a foreign jurist of note, invites us to continue analyzing the
desirability of legislative replacement.
PALABRAS CLAVE
Derecho Privado- Codificación
KEY WORDS
Private Law- Codification
1.La Costituzione argentina (Constitución de la
República Argentina), entrata in vigore nel 1853, autorizzò il governo
federale (gobierno federal) a svolgere un lavoro legislativo al livello
federale, tra l’altro anche per la regolamentazione del diritto civile (derecho civil) e di quello commerciale (derecho comercial o derecho
mercantil).[1]
Il risultato di questo lavoro fu il Codice civile
argentino, promulgato nel 1869 ed entrato in vigore nel 1871, il quale ebbe in
sostanza come modello il Code civil francese[2]. L’autore (redattore) del codice fu il professor Dalmacio Vélez Sársfield
(1800–1875)[3], noto civilista e studioso
del diritto romano. Egli consegui i suoi studi presso la più vecchia e
prestigiosa università di Argentina Universidad Mayor de San Carlos a Córdoba, fondata nel 1614. Dalmacio Vélez Sársfield
fu influenzato dalle opere di Robert-Joseph Pothier (1699-1772), dalla dottrina
(doctrina) giuscivilistica spagnola nonché dal Codice civile cileno del
1855 di Andrés Bello (1781-1865).
2. Il Código civil argentino (il Código civil para la República Argentina)
si divide in 4051 articoli. La sua struttura (sistematica) è la seguente: Título
preliminar e quattro libri (libros). Il Libro I regola il diritto
delle persone e il diritto della famiglia (De las personas e los derechos
personales en las relaciones de familia); il Libro II contiene il diritto
delle obbligazioni (De los derechos personales en las relaciones civiles);
il Libro III regola i diritti reali (De los derechos reales); il Libro
IV contiene il diritto delle successioni, il diritto che regola le garanzie dei
diritti, l’usucapione e le disposizioni finali (De los derechos reales y
personales. Disposiciones comunes).
La struttura del Codice
civile argentino è influenzata dal sistema delle Istituzioni (Institutiones)
di Giustiniano.
3. Il testo del Codice civile argentino nacque dal
testo del progetto (proyecto) redatto tra il 1864 e il 1869 da Dalmacio
Vélez Sársfield[4] che, a sua volta, si basò sull’opera di Augusto Teixeira de Freitas
(1816-1883), scritta tra il 1860 e il 1864 sui principi del codice civile
brasiliano (Esboço de Código civil). Dalmacio Vélez Sársfield prese in
considerazione anche alcuni articoli (testi) della Consolidação das Leis
Civis (1858) di Augusto Teixeira de Freitas.
Il Código civil argentino
non ha, contrariamente alla Consolidação das Leis Civis di Augusto
Teixeira de Freitas, una Parte generale (Parte general).
Il Diritto delle obbligazioni (Libro II) del Codice civile argentino precede,
similarmente al Codice civile tedesco (BGB) del 1896/1900, la Parte relativa ai
diritti reali (Libro III).
Dalmacio Vélez Sársfield prese in considerazione, tra
l’altro, anche il Codice Generale per gli Stati Prussiani (Allgemeines
Landrecht für die Preußischen Staaten) del 1794.[5]
4. È da notare che Dalmacio Vélez Sársfield scrisse
anche commentari (Notas) al Codice civile argentino. [6] Las Notas de Dalmacio Vélez Sársfield hanno vigore normativo (vigor
legis). Il redattore del Codice civile argentino si riferisce sovente alle
fonti del diritto romano. Si può dire che Dalmacio Vélez Sársfield attribuisce
alle fontes iuris Romani particolare importanza.
Gli istituti (Rechtsinstitute in tedesco)
regolati nel Codice civile argentino subirono diversi cambiamenti e cambiò pure
l’interpretazione dottrinale (interpretación doctrinal), ma non per
questo divenne necessaria una sua riforma oppure modifica.
Nonostante questo, dopo la Prima Guerra Mondiale si
avviarono i lavori per una revisione completa del codice.
5. Nel 1926 venne nominata una commissione per
l’elaborazione di un progetto di riforma del Codice civile. Questa commissione
incaricò ad uno dei suoi membri, il noto civilista, professore Juan Antonio
Bibiloni (1860-1933) per preparare la stesura di un progetto preliminare (Anteproyecto) di un nuovo codice
civile argentino. Il progetto preliminare venne terminato nel 1930. La stessa
commissione nominata nel 1926 elaborò il c.d. Progetto del 1936. È da
menzionare che il progetto preliminare elaborato da Juan Antonio Bibiloni servì
da base al testo del Progetto del 1936 che poi alla fine, per diverse ragioni
di carattere politico non venne accolto.
Nel 1954, il Ministero della Giustizia argentino
affidò l’incarico di elaborare il nuovo codice civile al noto civilista,
professor Jorge Joaquín Llambías (1911-1981); tuttavia, la riforma del codice
venne rinviata in conseguenza degli avvenimenti politici sopravvenuti.
Nel 1968, in vista delle riforme progettate, il Codice
civile argentino fu ampiamente modificato.
Nel 1987, la riforma del Codice civile argentino fu
messa di nuovo all’ordine di giorno. Già in quell’occasione si discusse
dell’eventuale adozione dell’impostazione monista[7]. Il progetto di riforma del codice civile del 1987 era un progetto che
prevedeva l’unificazione della legislazione civile e commerciale (código
unificado o code unique).
Nel 1993 sono stati presentati due altri progetti di
riforme al codice civile argentino. Uno fu elaborato da una commissione
nominata dalla camera dei deputati (cámara de diputados). Questo
progetto era molto simile a quello del 1987. Questo Proyecto però non fu
sottoposto al Senato. Un’altro progetto fu elaborato da una commissione
nominata dall’allora Presidente della repubblica.
Nel 1995, venne incaricata una nuova commissione per
preparare la riforma del Codice civile argentino.
Il nuovo progetto, basato sull’impostazione monista (concept
moniste), venne terminato nel dicembre del 1998[8].
Il progetto del 1998, il quale prevedeva in un’unica legge la regolamentazione
del diritto civile e commerciale (ma non quello marittimo), fu presentato al
Congresso (Congreso
de la Nación)[9]
nel luglio del 1999. [10] Le modifiche proposte dalla commisione legislativa del Congresso hanno
fatto sì che questo progetto non venisse accolto. Nell’aprile del 2001, 9 dei
13 membri della Commisione rassegnarono le loro dimissioni; di conseguenza, il
nuovo codice civile argentino non era approvato nel 2001.
Nel 2011 fu nominata una nuova commissione che elaborò
il c.d. Progetto di codice civile e commerciale (Proyecto de un Código civil
y comercial) del 2012 avente impostazione monista (concept moniste)
cioè un código unificado (code unique).
6. Il Codice civile argentino fu adottato, nel 1876,
anche dal Paraguay, ed ha fortemente influenzato quello dell’Uruguay del 1868
nonché il Código
civil del Nicaragua del 1904 e quello
de Panama del 1916.
Nel 1889, persino i redattori del Código civil spagnolo
lo presero in seria considerazione durante il lavoro di codificazione; infine,
esso venne usato da modello praticamente in tutti i Paesi (Stati) dell’America
del Sud e dell’America Centrale nel corso delle riforme (revisioni) attuate[11].
7. Il
primo codice commerciale (código comercial) venne approvato in Argentina
nel 1862. Tra i redattori, accanto al noto giurista Eduardo Acevedo Maturana
(1815-1863), troviamo Dalmacio Vélez Sársfield, il quale partecipò in modo
attivo ai lavori di preparare (redigere) il codice commerciale[12].
Come
modelli del primo Codice commerciale argentino sono
serviti il Code de commerce francese del 1807, il primo Código
de comercio spagnolo del 1829 e il primo Codice di commercio portoghese del
1833.
È da notare che Eduardo Acevedo Maturana e Dalmacio
Vélez Sársfield sono gli autori (redattori) del Codice di commercio dello Stato
di Buenos Aires (Estado de Buenos Aires) del 1857 che all’epoca fu
separato dalla Confederazione Argentina (Confederación Argentina).
Il Codice commerciale del 1862 venne sostituito nel
1889 dal Código de comercio tuttora vigente. La legge commerciale
argentina fu modificata diverse volte dalla sua entrata in vigore. Merita uno
speciale riguardo la legge del 1972 sulla regolamentazione delle società
commerciali (sociedades comerciales o sociedades mercantiles).
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* Professore
ordinario, socio ordinario dell’Accademia delle Scienze Ungherese Eötvös Loránd
Tudományegyetem (Budapest)
e-mail: gabor.hamza@ajk.elte.hu
Trabajo recibido 25/06/2014. Aceptado
30/07/2014
[1]Vedi SALVADORES DE ARZUAGA, Carlos
Ignacio.,”Los Controles Institucionales en la Constitución Argentina 1853 –
1994”. en Levaggi, Abelardo, Confederación
y federación en la génesis del Estado argentino, Buenos Aires, 2007.
[2] Il progetto di Dalmacio Vélez Sársfield fu promulgato dal Congresso di Argentiana senza discussione (a livro cerrado) nonche senza modifica in base alla legge (Ley n. 340) il 29 settembre 1869.
[3] Vedi Homenaje a Dalmacio Vélez Sarsfield. I-V. Córdoba, 2000.; ABÁSOLO, E,“Las notas de Dalmacio Vélez Sarsfield como expresiones del “ius commune” en la apoteosis de la codificación, o de cómo un código decimonónico pudo no ser la mejor manifestación de la “cultura del código”en, Revista de Estudios Histórico-Jurídicos, Nº 26,Valparaíso, 2004
[4] Il liberale argentino dell’epoca, Juan Bautista Alberdi (1810-1884), noto specialista del diritto pubblico e costituzionale criticò il Progetto di Dalmacio Vélez Sarsfield. La sua posizione critica relativa al Proyecto de Código civil fu principalmente di carattere politico anziché giusdogmatico. Secondo Alberdi il Progetto non era conforme alla Costituzione liberale dell’Argentina (Constitución de la Nación Argentina) del 1 maggio 1853. Vedi ALBERDI, Juan Bautista” El proyecto de Código Civil para la República Argentina. Buenos Aires, 1869” en CIAPUSCIO, H., El pensamiento filosófico-político de Alberdi. Buenos Aires, 1985.
[5] Per quel che riguarda le caratteristiche del Codice Generale per gli Stati Prussiani (Allgemeines Landrecht für die Preussischen Staaten) vedi F. Sturm: Das Preussische Allgemeine Landrecht. Geist und Ausstrahlung einer großen Kodifikation. Karlsruhe, 2014.
[6] Per quel che riguarda la caratteristica della natura giuridica (normativa) delle Notas di Dalmacio Vélez Sársfield vedi. ALLENDE, G.L Sobre las Notas’ del Código Civil. LL t. 143 p. 1-5. y MOISSET DE ESPANÉS, Luis “Reflexiones sobre las ‘Notas’ del Código civil argentino” en Studi Sassaresi, serie III.,5 ,1977-1978 p. 445 ss.
[7] CÁMARA, H. “El método en la reforma de la legislación civil y comercial” en Revista del Derecho Comercial y de las Obligaciones (RDCO) Nº 20, Buenos Aires, 1987, pp. 739-759.; ILLESCAS ORTIZ, R., “La unificación argentina del derecho de obligaciones: una visión española” en Revista del Derecho Comercial y de las Obligaciones (RDCO) Nº 20, Buenos Aires, 1987, pp. . 773-798.; PALMERO, J.C., “La persona jurídica en el proyecto de unificación de la legislación civil y comercial de la nación” en Revista del Derecho Comercial y de las Obligaciones (RDCO) Nº 20, Buenos Aires, 1987, pp. 817-835.; RIVERA, J.C., “La doctrina de las bases en el proyecto de la unificación legislativa”,. Revista del Derecho Comercial y de las Obligaciones (RDCO) Nº 20, Buenos Aires, 1987, pp. 837-906; PALMERO, J.C.” Estado de la Unificación civil y comercial en la República Argentina” en Revista del Derecho Comercial y de las Obligaciones (RDCO) Nº 20, Buenos Aires, 1987, pp 815-857.
[8] OTAEGUI, J.C.: “La sociedad desde la ley 15 hasta el proyecto de 1998 sobre Código civil unificado con el Código de Comercio” en Homenaje a Dalmacio Vélez Sársfield, IV, Córdoba, 2000. pp. 83–104.
[9] Il Congresso bicamerale argentino è composto della Cámara de diputados (257 membri) e del Senado (72 membri).
[10] Vedi Proyecto de Código Civil de la República Argentina. Con Nota de Elevación, Fundamentos y Legislación Complementaria. Buenos Aires, 1999.
[11]GUZMÁN BRITO, A. “La influencia del Código civil de Vélez Sársfield en las codificaciones de Iberoamérica hasta principios del siglo XX.”, en Homenaje a Dalmacio Vélez Sársfield, V, Córdoba, 2000. pp. 235–254. y PALMERO, J.C. “Vélez Sársfield y el derecho latinoamericano” en Homenaje a Dalmacio Vélez Sársfield, I, Córdoba, 2000. pp. 203–206.
[12] CÁMARA, H., “Dalmacio Vélez Sársfield coautor del Código de comercio” en Homenaje a Dalmacio Vélez Sársfield, I, Córdoba, 2000. pp. 183–202. y RAY, J. D.” Regulación del derecho privado en la Argentina: Vélez Sársfield y el Código de comercio” en Homenaje a Dalmacio Vélez Sársfield, IV, Córdoba, 2000. pp. 105–113.